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Quali sono le predisposizioni per il fotovoltaico?

Se sei interessato ad installare un impianto fotovoltaico su un edificio già esistente e solo all’idea di vedere pannelli sul tetto e canale porta cavi sui tuoi muri ti fa stare male, te lo dico subito, senza perdere troppo tempo e senza mezzi giri di parole:

il fotovoltaico non è pensato per integrarsi su una casa già esistente!

E quindi se proprio non ti va giù, o te ne fai una ragione … oppure metti mani al portafoglio e ristrutturi la tua casa in modo da integrare l’impianto come più ti piace!

Mi dispiace ma preferisco non girarci intorno, e odierei fare la figura tipica di quelle persone che, pur di accaparrarsi un lavoro, recitano il “sempre verde”:

“vada tranquillo sarà come se non ci fosse!”

… poi?

“BAM! Un pugno nell’occhio!!!”

Posto che un impianto fotovoltaico non è sicuramente un pugno in un occhio e anzi è oramai sintomo del fatto che:

  1. la casa è moderna e tecnologicamente avanzata;
  2. la famiglia che ci abita ha, molto probabilmente, una cultura sopra la media.

Ma comunque, è sempre meglio evitare di creare false aspettative!

Le aspettative disattese sono infatti il primo viatico per avere un cliente scontento e un cattivo passaparola.

Se invece, stai costruendo o ristrutturando casa, e sei interessato allo stesso tempo all’installazione di un impianto fotovoltaico (vorrei vedere se non lo fossi!? ;-)) ciò che troverai qui scritto ti servirà sicuramente.

Questo è il caso in cui puoi fare qualcosa!

Ecco difatti un breve e veloce articolo per rispondere a quanti mi domandano, e si domandano, quali siano le predisposizioni necessarie affinché una casa possa ospitare un impianto fotovoltaico nel migliore dei modi.

Quali sono quegli accorgimenti che renderanno l’impianto il più integrato possibile nell’immobile che lo ospiterà?

Quali quelle opere indispensabili affinché un domani non esclami:

“caxxxo! se ci avessi pensato prima!”

Per rispondere a questa domanda è bene chiarire subito quali sono le domande che una persona si deve porre e, in sostanza, quali sono quelle parti dell’impianto che possono essere integrate, o meglio ancora, nascoste e rese invisibili!

Innanzitutto, è bene sottolineare che non è possibile nascondere i moduli fotovoltaici e che le modalità con le quali dovranno essere montati sulla copertura sono da approfondire caso per caso, che sia un tetto in legno, in tegole, pannelli sandwich, etc., ogni tipo di copertura deve essere analizzata in modo adeguato.

Ecco, quindi, tornando a noi:

cosa dobbiamo e possiamo predisporre senza tanti grattacapi?

In breve, un impianto fotovoltaico di tipo residenziale è suddivisibile in tre zone:

  1. Campo moduli fotovoltaici;
  2. Zona inverter e quadri;
  3. Zona di parallelo.

Il campo moduli è sostanzialmente composto dall’insieme dei moduli fotovoltaici.

La “zona inverter e quadri” è il posto fisico dove verranno installati:

  • Inverter;
  • Quadro di campo (per sezionare il campo moduli);
  • Contatore di produzione;
  • Quadro dove alloggerà il dispositivo generale dell’impianto fotovoltaico.

La zona di parallelo è rappresentata invece dal punto in cui l’impianto fotovoltaico si collega a monte dell’intero impianto elettrico domestico, in sostanza un qualsiasi punto nel cavo che collega il contatore di scambio (quello che è tipicamente installato al confine della proprietà) e quadro generale di casa (dove è alloggiato il salvavita per intenderci).

Premesso ciò, è ora possibile chiarire quali sono le predisposizioni necessarie per integrare al meglio un impianto fotovoltaico nell’edificio ospitante.

Predisposizioni per il fotovoltaico: le canalizzazioni.

Senza perdere altro prezioso tempo, in definitiva è necessario predisporre:

  1. la canalizzazione che dal tetto va alla zona Inverter: nella canalizzazione dovranno passare, se parliamo di un impianto di tipo residenziale (max 6 kWp), al massimo 5 cavi da 6 mmq (4 per due stringhe di moduli e uno per la terra della struttura);
  2. la zona dove installare inverter, quadri e contatore di produzione: possono essere posizionati all’esterno ma mai sotto il sole, al massimo a 20/30m di distanza dal campo moduli, l’ideale sarebbe in un locale tecnico di adeguata grandezza e altezza (sarebbe opportuno anche pensare allo spazio necessario per poter installare un domani un sistema a batterie);

Per farti un idea chiara di cosa sia una “zona inverter e quadri”, ecco una foto di un nostro lavoro (l’ingombro sulla parete è nel caso in questione pari a circa 0,7 m x 1,2 m):

inverter quadri cotnatore fotovotlaico

Riprendendo il discorso, è necessario predisporre:

3. la canalizzazione che dalla zona inverter va al punto di parallelo (ci dovranno passare al massimo 2 cavi da 6 mmq o 10 mmq );

4. la canalizzazione per l’impianto di terra, che dalla zona inverter va all’impianto di terra dell’edificio, in sostanza il primo punto di terra accessibile.

I quattro punti appena descritti chiariscono quali sono le predisposizioni indispensabili al fine di non avere canale e canaline in giro per i muri esterni della casa, con questo articolo ho cercato di chiarire quali siano le “predisposizioni fai da te” … e ho cercato di rispondere, nella maniera più semplice possibile, a quanti, molte volte, mi chiedono un sopralluogo per una casa che ancora non esiste.

Cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti!